Bandiera Serbia Traduzione in italiano di quattro inchieste del giornalista rumeno Costin Ştucan: come lavora Pini Zahavi e la sua influenza nei Balcani. In particolare nel calcio serbo.

Introduzione

Pini Zahavi è uno dei più noti e influenti super-agenti del calcio mondiale, e si divide la scena con i vari Jorge Mendes e Nelio Lucas di turno. Zahavi è salito alla ribalta della cronaca per essere stato parte integrante ai tempi dell’acquisizione del Chelsea operata dal magnate russo Roman Abramovič, come lui di radici ebree. La sua rete di mercato è diffusa in tutto il globo calcistico, ed in particolare nell’area del calcio balcanico passa principalmente da due soggetti: la squadra serba del Partizan, ma ultimamente anche gli storici rivali della Crvena Zvezda, e il suo fidato braccio destro, il procuratore macedone di origini albanesi Abdilgafar Ramadani, per tutti semplicemente Fali, al timone dell’agenzia di procuratori LIAN Sports. Per rendere più chiare certe intricate dinamiche, il Calcio Slavo vi offre la traduzione in italiano di una serie di inchieste operate dal giornalista rumeno Costin Ştucan di ProSport. L’autore, partendo dal caso del tesseramento fantasma del terzino rumeno Cristian Manea per poi estendere la gittata, si districa anche su numerosi temi riguardanti il calcio rumeno, che contribuiscono ad aumentarne il peso e l’influenza, ma sui quali si è preferito sorvolare: al centro dell’attenzione le manovre di Zahavi nell’area serba. Buona lettura.

Živković e l’Apollon Limassol

FK Partizan v Athletic Club - UEFA Europa League

Živković è un talento fantastico. Il suo contratto scadeva nell’estate 2016, ma suo padre non voleva fargliene firmare un altro finché non si fosse assicurato che soltanto il Partizan avrebbe detenuto tutti i diritti economici sul giocatore. Nell’agosto 2014, due mesi dopo la cessione segreta di Manea da parte di Hagi (e della sua Academia: è un’altra storia raccontata dall’autore, ndr) all’Apollon Limassol, lo stesso club cipriota ha firmato un contratto segreto con Dragan Đurić, presidente del Partizan. Il 50% dei diritti economici di Živković erano venduti all’Apollon Football (Public) Limited per 1,2 milioni di euro, pagati in due tranche: una da 900mila, l’altra da 300mila. Secondo il contratto il Partizan deteneva il 25% del suo giocatore, ma l’Apollon avrebbe potuto acquistarglielo per 600mila euro. La famiglia del giocatore aveva il 15% e l’agente il 10%.

Ma soprattutto, il contratto conteneva un’incredibile clausola. Se il giocatore avesse rifiutato un’offerta ufficiale per sé, il Partizan sarebbe stato tenuto a pagare all’Apollon Limassol metà della cifra rifiutata. Dragoš Cukavac, avvocato di Belgrado, spiega che «il contratto contiene aspetti criminali. Cosa potrebbe prevenire che l’Apollon chieda ad un altro club di formulare un’offerta da 20 milioni, per dire, in modo da avere 10 milioni senza aver fatto nulla? Ciò che ha firmato Đurić è folle». Infatti il Partizan riceve un’offerta di 5 milioni dal Benfica, club che vanta eccellenti rapporti di mercato con Zahavi. Adesso il Partizan è costretto a pagare 2,5 milioni all’Apollon Limassol. Dato che il giocatore rifiuta il trasferimento, e pure il nuovo contratto, il club decide ufficialmente di spedirlo al Teleoptik, squadra satellite. I media serbi riportano che Živković abbia pianto quando ha appreso la decisione.

Il caso di Živković è solo l’ultima di una lunga lista di rapporti discutibili. Tornando indietro al 2012, un fondo d’investimento controllato da Zahavi comprò Lazar Marković dal Partizan. Un anno dopo il giocatore andò al Benfica solo per essere venduto al Liverpool nel 2014 per 25 milioni di euro. Metà della cifra andò al fondo di investimento di Zahavi, il resto fu spartito tra Benfica e Partizan. Questo è solo un piccolo esempio degli affari di Zahavi. Secondo i giornalisti serbi, il Partizan ha venduto giocatori per un valore di oltre 100 milioni nell’ultima decade. Il club, nonostante tutto, è ancora in una precaria posizione finanziaria, dopo che il presidente Đurić ha lasciato la società con 13 milioni di debiti.

Zahavi – The Balkan Connection

Zahavi e Ramadani
A sinistra Zahavi, a destra Ramadani

Un altro talentuoso giocatore serbo, Luka Stojanović, è stato venduto dal Partizan allo Sporting CP, nel 2012. Tre anni fa David Conn del The Guardian ha pubblicato una grande storia sulla rete delle compagnie-schermo che probabilmente sono state messe in piedi da Roman Abramovič e Jorge Mendes. I diritti di nove giocatori dello Sporting erano controllati tramite questa rete. Ora Stojanović gioca nell’Apollon Limassol. Quando gli inviati di ProSport gli hanno chiesto del suo compagno di squadra Manea il serbo ha replicato: «No, non lo conosco. Conosco soltanto un rumeno: Cristian Ponde dello Sporting». Ponde è uno dei nove giocatori che sono stati pescati nella rete di affari di Abramovič e Mendes. L’Apollon è stato usato recentemente come squadra ponte per un altro giocatore di talento dalla Serbia, Luka Jović della Crvena Zvezda. Comprato dal club cipriota e poi prestato indietro alla Crvena Zvezda, il giocatore è stato infine venduto per 2,2 milioni. L’Apollon deteneva il 70% dei diritti dal 2014.

Il partner di Zahavi, un macedone di origini albanesi, Abdilgafar Ramadani, altrimenti detto Fali o Falij, è la figura in carica sul mercato balcanico per Zahavi. Ramadani possiede l’agenzia LIAN Sports, e il suo uomo di fiducia è Nikola Damjanac, un ex portiere del Partizan. Damjanac, a sua volta, è fratello acquisito di Zvezdan Terzić, ex presidente di quella compagnia calcistica serba conosciuta come OFK Beograd. Da presidente dell’OFK, Terzić è stato arrestato nel novembre 2010 per frode. Nel luglio 2011 è stato rilasciato dopo aver pagato la cauzione da 1 milione di euro. Terzić ora è presidente della Crvena Zvezda, ed è stato recentemente coinvolto nel controverso passaggio di Marko Grujić dal Crvena Zvezda al Liverpool. Per i giornalisti è molto difficile verificare tutti i trasferimenti che avvengono nella rete di Zahavi. Il difensore sloveno Emir Dautović, per esempio, è di proprietà dell’Apollon ma è arrivato dall’OFK tramite il Mouscron. C’è una lunga lista di giocatori dell’ex Jugoslavia che sono stati mossi attraverso squadre “di passaggio” o squadre con molte connessioni con Zahavi. E sono state prese solo squadre fortemente legate a Zahavi. Tutti questi giocatori hanno lo stesso agente: Fali Ramadani, il suo partner.

La storia di Nemanja Radonjić

Nemanja Radonjic Partizan

Uno dei giocatori sotto contratto con LIAN Sports è Nemanja Radonjić. L’esterno di sinistra è stato prestato dalla Roma al FK Čucarički, in Serbian SuperLiga. Nessuno, tranne una serie di persone vicine a Gheorghe Hagi, sapeva che Radonjić giocasse ancora per il Viitorul. Sei anni fa, quando il calciatore era ancora 14enne, giocava per il Partizan nella Eastern Stars Cup, competizione amichevole organizzata dall’Academia Hagi. Il giovane serbo segnò un gol nella vittoria per 5-1 sulla squadra U15 di Hagi, e quel giorno era il capitano del Partizan.

Due anni dopo quella partita, Radonjić fu arruolato nell’Academia Hagi, ma nessun giornalista in Romania lo scrisse. Il sito ufficiale dell’Academia Hagi tornò reperibile solo nell’ottobre 2014, così non esisteva nessuna registrazione del giocatore serbo. Secondo il sito Transfermarkt.com, Radonjić ha firmato con l’accademia di Hagi nell’ottobre 2013. Il giocatore avrebbe potuto trasferirsi soltanto da svincolato, dato che il periodo di registrazione era già scaduto da un mese. Nel dicembre 2013 il quotidiano italiano Il Messaggero riportava di un trasferimento imminente di Radonjić alla Roma. Ma quello che non sapevano i giornalisti italiani era che Radonjić non fosse più un giocatore del Partizan, ma che fosse ufficialmente di proprietà dell’Academia Hagi.

Perché il Partizan avrebbe dovuto perdere un giocatore di questo talento a parametro zero? Inoltre, Radonjić si è trasferito in Romania o il suo trasferimento è rimasto solo sulla carta come nel caso di Manea all’Apollon? Il padrone-dirigente Gheorghe Hagi, il direttore sportivo Zoltan Iasko e il direttore generale Cristian Bivolaru non hanno risposto alla domanda, così ProSport ha chiamato il presidente di Academia Hagi, Pavel Peniu. Ha ammesso che il giocatore fosse stato trasferito al proprio club, ma di non averlo mai visto in faccia durante il tempo trascorso in Romania.

«Radonjić è stato un nostro giocatore tempo fa. So che quando abbiamo chiuso l’accordo mi aspettavo di vederlo in campo. È venuto, ma sfortunatamente è rimasto per un tempo breve: si è infortunato e non ha giocato con noi. Non ne so molto perché in quei giorni ero al quartier generale della società a Constanța, mentre la squadra si allenava vicino Bucarest. Non saprei quando si è infortunato Nemanja. La nostra intenzione era quella di usarlo in prima squadra, allora non avevamo la squadra riserve. Ma apparve il problema dell’infortunio e, non so perché, l’accordo cadde». Sui siti serbi non c’è alcun riferimento a quell’infortunio patito dal capitano della selezione serba U17 Nemanja Radonjić. Nessuno dei giornalisti serbi contattati da ProSport ricorda il misterioso infortunio del giocatore.

Nonostante Peniu abbia detto che l’accordo fosse caduto, Transfermarkt.com cataloga un breve prestito di sedici giorni dal Viitorul alla Roma Primavera nel febbraio 2014 per la straordinaria somma di 1,04 milioni. Ma se il Viitorul non avesse comprato il giocatore dal Partizan, come sostenuto da Peniu, lo stesso non sarebbe potuto andare in prestito alla Roma dal Viitorul. Quando a Peniu viene chiesto del prestito del serbo alla Roma Primavera, dice: «Probabilmente è andato alla Roma dalla nostra squadra. So che era stato qui per un recupero adeguato, ma non ho molti dettagli. Non l’ho mai visto in volto».

Malgrado Radonjić fosse uno dei ragazzini emergenti della famosa accademia del Partizan, il suo trasferimento fu annunciato dal presidente del Partizan Dragan Đurić due mesi dopo il completamento. Nel dicembre 2013 Đurić disse ai media serbi: «Radonjić è andato in Romania due mesi fa, ovviamente abbiamo ricevuto un compenso. Da quello che sappiamo non si allena là. Non c’è nessun conflitto, ma quel ragazzo ha un problema nella testa. Il suo comportamento disturbava l’attività della nostra accademia».

Infortunato o meno, Radonjić è andato alla Roma Primavera l’1 febbraio 2014, e cinque giorni dopo ha giocato per 64 minuti nella partita contro il Benfica U19, terminata 0-0, nella Viareggio Cup. L’1 settembre 2014 Radonjić ha lasciato il Viitorul per l’Empoli a titolo gratuito. L’anno dopo ha firmato per la Roma. Non è stato possibile contattare il giocatore per avere un chiarimento su questa situazione.

L’affare Marko Grujić

Marko Grujic firma con il Liverpool

Nel gennaio 2016 il Liverpool ha comprato l’allora 19enne Marko Grujić dalla Crvena Zvezda, un giocatore che il presidente Zvezdan Terzić aveva offerto già un anno prima a Pini Zahavi. Non ci sono prove che il fondo d’investimento di Zahavi detenga percentuali sui trasferimenti futuri del giocatore. Ma sappiamo la pressione che è stata montata affinché il giocatore firmasse l’accordo in Inghilterra, e che il padre di Grujić, Goran, si era opposto con veemenza alla partenza del figlio verso l’Inghilterra. Giornalista sportivo in Serbia, Goran Grujić annunciò che il passaporto del figlio era chiuso nel cassetto della sua scrivania, e che lì sarebbe rimasto fino all’estate. «Il Liverpool paga 7 milioni di euro e poi lo presta nuovamente alla Crvena Zvezda per un milione? Seriamente, sto cominciando a pensare di chiamare la polizia e raccontare tutte queste pressioni». Pochi giorni dopo il padre di Grujić fu coinvolto in un incidente d’auto, nel quale riportò danni minori. Subito dopo Marko Grujić accettò di firmare per il Liverpool.

Il contenuto dell’articolo è di proprietà intellettuale di Costin Ştucan e ProSport.
Il Calcio Slavo ne ha curato la traduzione.